|     Un azzurro debutta in Nazionale    Marcello Mihalic, 
			fiumano, mezzala, figura a buon ragione in diverse formazioni ideali 
			del Napoli. Acquistato nel 1929, Mihalic giocò con la squadra 
			azzurra i primi tre campionati a girone unico della storia del 
			nostro calcio, contribuendo notevolmente, al fianco del connazionale 
			Vojak e di Sallustro, ai successi del Napoli di Garbutt che in quel 
			periodo fu degno antagonista degli squadroni del Nord. Realizzò 31 
			gol con 94 presenze in azzurro. Mihalic, con Sallustro, fece 
			"debuttare" il Napoli in Nazionale A. Avvenne il 1 dicembre 1929 per 
			l'incontro Italia-Portogallo vinto a Milano dagli azzurri con un 
			punteggio tennistico, 6-1. Mihalic segnò una doppietta e Sallustro 
			un gol.  
			Lasciò il Napoli nel 1932 per passare all'Ambrosiana. Nella foto, il 
			suo bellissimo gol proprio all'Ambrosiana campione d'Italia, a 
			Milano, nel 1930-31. Vano  il disperato tentativo di fermarlo 
			da parte del difensore milanese  Allemandi.           
						71 giocatori del Napoli utilizzati 
						nelle varie Nazionali
 
  In 
						questo servizio sono riassunte le prestazioni dei 
						calciatori militanti nel Napoli che, dal 15 maggio 1910, 
						hanno fatto parte di squadre ufficiali nella Nazionale A 
						e delle altre rappresentative azzurre. Oltre alla 
						Nazionale A, vengono conteggiate le presenze nella 
						Nazionale B (denominata “Under 23” dal 1967-68 al 
						1976-77, “Sperimentale” ed “Olimpica” dal 1982-83 fino 
						al 1989-90 e poi nuovamente “Under 23” dalla stagione 
						1992-93). Per quanto riguarda le “Giovanili” si 
						intendono la “Under 21” dalla stagione 1968-69 e l' 
						“Olimpica” dalla stagione 1990-91. Non sono state 
						considerate le presenze nelle amichevoli non ufficiali 
						contro club o nazionali straniere, o in squadre 
						rappresentative o nella nazionale Juniores.
 I ventotto giocatori del Napoli impiegati nella Nazionale A sono: Amadei, 
						Bagni, Bellugi, Bianchi, Bugatti, Carnevale, Casari, Colombari, 
						Crippa, De Napoli, Esposito S., Ferrara, Ferraris II, Francini, 
						Fusi, Giordano, Juliano, Mihalic, Nardin, 
						Orlandini, Pesaola, Posio, Sallustro, Savoldi, Vincenzi, 
						Vojak, Zoff e Zola.
 
 
 Ecco i settantuno giocatori del Napoli che hanno vestito 
						la maglia azzurra nelle varie categorie:
 
 ALTOMARE LUCA (centrocampista)
						4 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 90)
 AMEDEO AMADEI (attaccante)
						6 presenze in A e 1 
						nelle Giovanili (Anni 50)
 BAGNI SALVATORE (centrocampista)
						28 presenze in A e 5 in B
						(Anni 80)
 BARONI MARCO (stopper) 4 
						presenze nelle Giovanili (Anni 80)
 BELLUCCI CLAUDIO (attaccante) 
						2 presenze nelle Giovanili
						(Anni 90)
 BELLUGI MAURO (difensore) 
						1 presenza in A (Anni 70)
 BENEDETTI PAOLO (mediano) 
						2 presenze nelle Giovanili (Anni 80)
 BERTUCCO GINO (interno) 
						1 presenza nelle Giovanili (Anni 50)
 BIANCHI OTTAVIO (mediano) 
						2 presenze in A (Anni 
						60)
 BOCCHETTI ANTONIO (difensore) 
						1 presenza nelle Giovanili 
						(anni 2000)
 BRACA PAOLO (ala) 1 
						presenza nelle Giovanili (Anni 60)
 BUGATTI OTTAVIO (portiere) 
						5 presenze in A e 1 in B 
						(Anni 50)
 BUSCAGLIA CARLO (centrosostegno) 
						1 presenza in B (Anni 
						30)
 CANNAVARO FABIO (difensore) 
						13 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 90)
 CARANNANTE ANTONIO (terzino) 
						6 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 80)
 CARNEVALE ANDREA (punta) 
						10 presenze in A e 16 in B 
						(Anni 80)
 CASARI GIUSEPPE (portiere) 
						4 presenze in A (Anni 
						40)
 CASCIONE ARMANDO (libero) 
						1 presenza nelle Giovanili 
						(Anni 80)
 CASTELLI GIULIO (mediano) 
						2 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 50)
 CAVANNA GIUSEPPE (portiere) 
						6 presenze in B (Anni 
						30)
 CELESTINI COSTANZO (centrocampista) 
						2 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 80)
 CICCARELLI GIOVANNI (interno) 
						2 presenze in B (Anni 
						50)
 COLOMBARI ENRICO (centrosostegno) 
						3 presenze in A e 4 in B 
						(Anni 30)
 COMASCHI LUCIANO (terzino) 
						5 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 50)
 CRIPPA MASSIMO (centrocampista) 
						12 presenze in A e 5 in B 
						(Anni 80)
 DAINO DANIELE (centrocampista) 
						3 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 90)
 DAMIANI GIUSEPPE (ala) 1 
						presenza in B (Anni 60)
 DE NAPOLI NANDO (centrocampista) 
						49 presenze in A e 2 nelle 
						Giovanili ( Anni 80)
  DI GIACOMO BENIAMINO (attaccante) 
						2 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 50)
 ESPOSITO SALVATORE (centrocampista) 
						1 presenza in A (Anni 70)
 FERRARA CIRO (dif.) 25 
						presenze in A, 5 in B, 6 nelle Giovanili 
						(Anni 80-90)
 FERRARIO MORENO (difensore) 
						16 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 70)
 FERRARIS PIETRO II (ala) 
						1 presenza in A e 2 in B 
						(Anni 30)
 FILARDI MASSIMO (centrocampista) 
						4 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 80)
 FLORO FLORES ANTONIO (attaccante) 
						1 presenza nelle Giovanili 
						(Anni 2000)
 FORMENTIN SILVIO (interno) 
						1 presenza nelle Giovanili 
						(Anni 50)
 FRANCINI GIOVANNI (terzino) 
						4 presenze in A (Anni 80)
 FUSI LUCA (mediano) 3 
						presenze in A (Anni 80)
 GIORDANO BRUNO (attaccante) 
						1 presenza in A (Anni 
						70)
 GORETTI ROBERTO (centrocampista) 
						1 presenza nelle Giovanili 
						(Anni 90)
 INNOCENTI PAOLO (terzino) 
						4 presenze in B (Anni 
						30)
 JULIANO ANTONIO (centrocampista) 
						18 presenze in A e 1 in B 
						(Anni 60)
 LONGO RAFFAELE (centrocampista) 
						2 presenze in B e 5 nelle 
						Giovanili (Anni 90)      
						Il C.T. Vittorio Pozzo
 MARINO RAIMONDO (terzino) 
						2 presenze nelle Giovanili (Anni 80)
 MIHALIC MARCELLO (interno) 
						1 presenza in A e 2 in B 
						(Anni 30)
 MONTEFUSCO VINCENZO (mediano) 
						1 presenza in B (Anni 
						60)
 MONTICOLO LUCIANO (terzino) 
						1 presenza in B (Anni 
						60)
 MORA NICOLA (centrocampista) 
						1 presenza nelle Giovanili 
						(Anni 2000)
 MUSELLA GAETANO (attaccante) 
						8 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 60)
 NARDIN STELIO (terzino) 
						1 presenza in A e 1 in B (Anni 60)
 ORLANDINI ANDREA (mediano) 
						3 presenze il A (Anni 
						70)
 PECCHIA FABIO (centrocampista) 
						14 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 90)
 PELLEGRINI CLAUDIO (ala) 
						2 presenze in B e 2 nelle Giovanili (Anni 
						80)
 PESAOLA BRUNO (attaccante) 
						1 presenza in A e 6 in B 
						(Anni 50)
 PIN LIVIO (centrocampista) 
						2 presenze in B ( Anni 70)
 POSIO CELSO (mediano) 1 
						presenza in A, 2 in B e 1 nelle Giovanili 
						(Anni 50)
 RENICA ALESSANDRO (difensore) 
						8 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 80)
 RESTELLI MAURIZIO (mediano) 
						2 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 70)
 ROMANO FRANCESCO (centrocampista) 
						10 presenze in B ( Anni 
						80)
 SALLUSTRO ATTILA (centravanti) 
						2 presenze in A e 2 in B 
						(Anni 30)
 SALVI EGIDIO (ala) 1 
						presenza in B (Anni 60)
 SAVOLDI GIUSEPPE (attaccante) 
						3 presenze in A (Anni 
						70)
 TESSER ATTILIO (terzino) 
						5 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 70)
 TROISE EMANUELE (centrocampista) 
						9 presenze nelle Giovanili 
						(Anni 2000)
 VAVASSORI GIOVANNI (stopper) 
						9 presenze in B e 5 nelle 
						Giovanili (Anni 70)
 VENDITTO GIOVANNI (ala) 
						1 presenza in B (Anni 30)
 VINCENZI GIOVANNI (terzino) 
						1 presenza in A e 3 in B 
						(Anni 30)
 VITALI GIANCARLO (ala) 1 
						presenza in B e 1 nelle Giovanili (Anni 50)
 VOJAK ANTONIO (interno) 
						1 presenza in A e 4 in B (Anni 30)
 ZOFF DINO (portiere) 19 
						presenze in A (Anni 60)
 ZOLA GIANFRANCO (interno) 
						3 presenze in A (Anni 
						90)
 
 
						
						Lo 
						scudetto: 2 volte conquistato, 4 volte sfiorato    Nella sua storia, il 
							Napoli ha conquistato due volte lo scudetto, ma lo 
							ha  sfiorato in almeno altre quattro occasioni. 
							Si tratta delle quattro volte in cui gli azzurri 
							hanno fallito l’appuntamento tricolore in quattro 
							partite ben identificate, tutte perdute in maniera, 
							diciamo così, strana, per defaillance proprie, per 
							colpa dell’arbitro o per un beffardo colpo della 
							sorte. Ben quattro volte. Certo, anche in altre 
							occasioni il Napoli si è classificato a ridosso 
							della squadra campione, ma alla fine è stato tenuto 
							lontano dal primato per il rendimento nel finale del 
							girone di ritorno e non per la diretta incidenza di 
							una partita, come, invece, avvenne nel 1971 a San 
							Siro, nel 1975 a Torino , nel 1981 e nel 1988 al San 
							Paolo, quattro anni “maledetti”. Andiamo a rivivere 
							quelle giornate:
 
  21 
							MARZO 1971 : INTER-NAPOLI 2-1 
							- La lotta 
							per lo scudetto è una corsa a tre fra il Napoli di Zoff, Altafini, Juliano, Improta, Bianchi, il Milan 
							di Rivera, Prati, Schnellingerc e l’Inter di 
							Mazzola, Corso, Burgnich, Facchetti. Fino 
							all’undicesima giornata quel sorprendente Napoli è 
							in testa alla classifica, poi è superato di misura 
							dal Milan, ma tiene a distanza l’Inter. Durante la 
							loro rincorsa i nerazzurri affrontano il Napoli alla 
							ventiduesima giornata a San Siro. E’ la partita 
							chiave, avendo l’Inter già battuto il Milan. Se 
							supera anche il Napoli è quasi fatta . E così 
							avviene, ma con uno scippo, come riconobbero tutti 
							gli osservatori della partita. Nel finale del primo 
							tempo segna Altafini, poi è espulso Burgnich, a 
							seguito di una rissa. Gli azzurri hanno la partita 
							in pugno, ma negli spogliatoi accade qualcosa. Si 
							insinua di visite inopportune. Vero? Falso? 
							Panzanato evita che gli interisti aggrediscano 
							l’arbitro. Ma le minacce ci sono. Certo è che, 
							ritornati in campo, dopo pochi minuti l’arbitro 
							Gonella assegna all’Inter un rigore contestatissimo 
							per fallo di ostruzione. Realizza Boninsegna, tra le 
							proteste. Zoff per un attimo pensa di smetterla con 
							quello sporco mondo. “In quel momento pensai , ora 
							lo ammazzo!”, così confidò il grande Dino a Romolo 
							Acampora. Poi il raddoppio di Boninsegna su 
							punizione, la fine dei sogni azzurri, staccati dall’Inter. 
							Il Napoli ricusa Gonella, pesanti le squalifiche ( 
							sei giornate a Vieri che aveva aggredito Altafini, 
							due a Josè e una ciascuna a Burgnich, Bianchi e 
							Giubertoni). Ecco il ricordo di Giuseppe Pacileo, 
							inviato de “Il Mattino” su quella partita: “Quel 
							giorno la primavera fiorì solo per l’Inter, che 
							raggiunse il Milan e liquidò il Napoli. Come? Al 40’ 
							segna Josè, poi viene espulso Burgnich per un fallo 
							che solleva contestazioni. Alla ripresaa vedo 
							confabulare Gonella con Mazzola e Boninsegna e dico 
							in alta voce in tribuna stampa: “La prima palla in 
							area del Napoli è rigore”. Accade al 12’ perché 
							Panzanato ha allargato le braccia davanti a Mazzola. 
							Il dono commuove i colleghi milanesi, ma - urca! – 
							l’è talmente sporca che Zoff ha lo sgaurado omicida, 
							non capisce più niente: subisce il rigore ed anche 
							una palla ad effetto ma centrale, di Bonimba tre 
							minuti dopo. In verità i napoletani se l’erano fatta 
							addosso al solo pensiero di essere in vantaggio e ci 
							sarebbe voluto ben altro galvanizzatore a tenerli 
							su. D’altro canto, purtroppo, non posso riferire 
							quel che accadde in altri spogliatoi, sempre 
							nell’intervallo, benché sappia ciò che un importante 
							giocatore dell’Inter confidò ad un amico”. Intanto, 
							con quel discusso successo (2-1) , l’Inter agguanta 
							il Milan, lo supera nel finale e conserva il 
							distacco fino allo scudetto. Il Napoli, in disarmo, 
							finisce terzo, a sette punti, migliore stagione di 
							Chiappella a Napoli. 
 
  6 
							APRILE 1975: 
							JUVE-NAPOLI 2-1 
							 – Il 
							Napoli di Clerici, Bruscolotti, Juliano, La Palma, 
							perde la sfida-scudetto contro un avversario 
							fortunato, ma leale. Quella sconfitta a Torino 
							contro la Juve brucia ancora, gol decisivo a due 
							minuti dalla fine, di Altafini, ex azzurro, da poco 
							subentrato dalla panchina. Il Napoli affrontava i 
							rivali bianconeri con soli due punti di svantaggio. 
							Mezzo stadio è pieno di napoletani. Gol di Causio, 
							pari di Juliano, con un gran bolide. Il Napoli si 
							accorge di stare più in forze dei bianconeri e tenta 
							il tutto per tutto. Zoff fa prodigi su un altro tiro 
							di Juliano. Sembra destino il pareggio. Ma negli 
							ultimi minuti entra Altafini, proprio mentre la 
							squadra di Vinicio ha in pugno la gara, per segnare 
							un rocambolesco gol che decide tutto. Partita e 
							campionato. “La Gazzetta dello Sport” titola 
							lealmente “ La sfortuna più grande di Juliano”, a 
							Napoli viene coniato per Josè un appellativo che 
							rende l’idea, “Core ‘ngrato” , mentre parte la 
							diffida nei confronti di Altafini a non mettere più 
							piede nella città partenopea. Addio sogni di gloria. 
							La Juve festeggia con 43 punti, il Napoli 41: la 
							differenza sta tutta in quei due punti conquistati 
							dall’ex “coniglio”. Non c’era modo peggiore per 
							perdere una partita scudetto. Per il Napoli sarebbe 
							stato il primo. 
 
  26 
							APRILE 1981: 
							NAPOLI-PERUGIA 0-1 – E’ 
							scoppiato lo scandalo scommesse. Qualche sottile 
							soddisfazione a Napoli, visto che è implicato anche 
							Paolo Rossi, il quale si era rifiutato di vestire la 
							maglia azzurra. Ha accettato un pareggio a patto che 
							finisse due a due con una sua doppietta. Uno strambo 
							autogol di Ferrario al San Paolo (0-1) contro un 
							Perugia ormai già retrocesso sancisce la fine di un 
							sogno. Napoli combatteva i gravi danni del 
							terremoto, si affidava anche stavolta al calcio per 
							dimenticare ed era soprattutto in testa alla 
							classifica appaiato alla Juve e alla Roma. Che bella 
							occasione a portata di mano! Alla ventiseiesima 
							giornata e a un mese esatto dalla fine del 
							campionato, non occorreva un grosso sforzo per 
							vincere finalmente lo scudetto. Era il Napoli di 
							Marangon, Musella, Bruscolotti, allenato da 
							Marchesi, assemblato da Antonio Juliano. Ma era 
							soprattutto il Napoli di un “nobile decaduto” 
							l’olandese Krol, pescato da Juliano in Canada, che 
							si rivela un campione di serietà e dedizione, il 
							leader che mancava. Il preparatore atletico gli 
							mette addosso, con una fune robusta, un pesante 
							copertone di automobile e lo costringe a salire di 
							scatto le gradinate dello stadio per potenziare la 
							massa muscolare. E gli effetti si sentono. Marchesi, 
							da parte sua ha il merito di trasformarlo in 
							battitore libero. Dopo un incerto testa a testa, gli 
							azzurri, dunque, in vetta alla classifica a pari 
							punti con i bianconeri, ospitano a Fuorigrotta il 
							Perugia di Bagni, ormai spacciato in fondo alla 
							classifica. La partita è facile, a quel momento 
							cominciano a credere un po’ tutti nello scudetto. Ma 
							un’autorete, al primo minuto, di Ferrario condiziona 
							tutta la partita e determina la sconfitta degli 
							azzurri, vanamente impegnati in una non impossibile 
							rimonta. La Juve così si stacca e prende il volo. 
							Diventa irraggiungibile. Vince anche a Napoli (1-0) 
							alla penultima giornata, pure stavolta un’autorete 
							(di Guidetti). I bianconeri terminano con 44 punti, 
							davanti alla Roma, con 42, ed il Napoli, terzo con 
							38 punti. Si parlò di congiure tramate nell’ombra. 
							Qualcuno aveva versato un congruo premio-partita ad 
							alcuni perugini perché si battessero alla morte 
							contro il Napoli. Uno dei sottoscrittori del patto a 
							fine stagione trovò ospitalità in un club da 
							scudetto. 
 
  1 
							MAGGIO 1988: NAPOLI-MILAN 2-3 
							- Quarto 
							fallito scudetto, l'amarezza  più recente e 
							forse anche la 
							più cocente. Il Napoli con il tricolore sul petto va 
							subito in testa alla classifica e vi resta per 
							ventisette giornate di seguito! Ormai tutti sono 
							convinti nel bis eccezionale della squadra di Maradona, anche perché è arrivato Antonio Filho De 
							Oliveira, detto Careca, brasiliano di Araracquara, 
							nazionale, potente centravanti che va ad affiancarsi 
							a Bagni, Giordano, De Napoli, Francini, Ferrara, 
							Garella. Il Napoli forse gioca in quel momento il 
							miglior calcio del campionato, anche se si avvertono 
							le prime crepe negli spogliatoi, protagonisti alcuni 
							azzurri, Bianchi e soprattutto Bagni ( uno scenario 
							già intravisto nel finale del campionato vinto con i 
							cori degli azzurri indirizzati a Bianchi,, sotto le 
							docce dopo la vittoriosa partita di Ascoli: “ Te ne vaje o no, te ne vaje sì o no?). Gli azzurri, 
							comunque, col passare delle giornate (da capolista!) 
							perdono sicurezza e vantaggio sulle inseguitrici. 
							Non stanno più sulle gambe. Alla terz’ultima 
							giornata, il Milan di Van Basten, Gullit e Baresi, 
							guidato da Sacchi, realizza addirittura il sorpasso 
							al San Paolo. Triste primo maggio. Apre Virdis, 
							pareggia Maradona, Virdis fa il bis, seguito da Van 
							Basten, il Napoli è in bambola, inutile l’ultimo 
							guizzo di Careca. Il Milan-spettacolo vince per 3-2, 
							la folla napoletana sportivamente applaude i 
							rossoneri. Nel tempo è rimasto un esempio. Il Milan 
							ora è in testa con 43 punti, il Napoli secondo con 
							42, dopo aver sperperato un vantaggio di cinque 
							punti. Ci sarebbe il tempo per recuperare nelle 
							ultime due giornate, ma arrivano due sconfitte, 
							entrambe senza Maradona, la prima a Firenze tra lo 
							stupore e l’indignazione dei presenti. I giocatori 
							cercano di scaricare le colpe su Bianchi, stilano un 
							comunicato, denunciando la mancanza di dialogo con 
							l’allenatore. Lo firmano tutti, tranne Maradona che 
							è in barca, ma dà il suo assenso. Bianchi pensa di 
							dimettersi, poi si fa convincere, mentre gli azzurri 
							presentano un secondo comunicato: abbiamo sbagliato 
							i tempi e chiediamo scusa al pubblico e alla 
							società. Nessuna parola su Bianchi. Ultima giornata 
							al San Paolo, contro la Samp. Nel Napoli, oltre a 
							Diego, mancano anche Bagni, Garella, De Napoli e 
							Ferrario. E’ la conferma che la società ha 
							individuato i responsabili della “rivolta”. La Samp 
							vince a Fuorigrotta con gol di Pellegrini e Vialli, 
							dopo la rete iniziale di Carnevale (1-2). Il Milan è 
							così campione con 3 punti di vantaggio sul Napoli. 
							Allora le vittorie valevano ancora due punti. 
							Davvero un peccato in un campionato dominato per 
							oltre tre quarti dai partenopei. Cominciano pure a 
							filtrare brutte storie su un giro di scommesse, su 
							qualche disimpegno interessato nel clan azzurro, 
							sull’intervento della camorra che al Totonero 
							avrebbe perduto moltissimo in caso di scudetto al 
							Napoli. Un pentito più tardi metterà nero su bianco, 
							ma i magistrati lo riterranno in quel momento inattendibile. L’onta 
							ed i sospetti, comunque, restano, mentre il Napoli, 
							come previsto, manda via a fine campionato Garella, 
							Bagni, Ferrario e cede all’Ascoli Giordano. A 
							distanza di anni, la tesi dello scudetto perduto 
							colpevolmente con la complicità del toto-nero resta 
							sempre in piedi, nelle 1800 pagine firmate dal gip 
							napoletano Sergio Marotta. Guglielmo Giuliano più 
							volte è tornato sul suo cavallo di battaglia, il 
							sistema di scommesse organizzato dai Giuliano che il 
							"collaboratore" avrebbe gestito in prima persona. " 
							Sono pronto a parlare anche dello scudetto perso dal 
							Napoli nel 1988 perchè ci furono una serie di 
							partite vendute e di questo sono direttamente a 
							conoscenza. La mia famiglia aveva in mano tutto 
							l'aspetto del calcio scommesse". Accuse che però non 
							hanno mai avuto un seguito investigativo. 
 Nelle foto: dall'alto, Boninsegna autore dei due 
							gol nella partita perduta contro l'Inter a San Siro  
							nel 1971; poi Altafini formato Juve, autore del gol 
							da "core 'ngrato" nel 1975; nella terza foto, Krol 
							l'uomo guida del Napoli sconfitto in casa dal 
							Perugia nel 1981; in basso, Virdis (due gol), Baresi 
							e Colombo esultano dopo il trionfo nel 1988.
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						| Con Savoldi mai tanti abbonati: 70.405 
 
  Ecco alcune tra le più significative curiosità e 
						statistiche fatte registrare dal Napoli dal campionato a 
						girone unico 1929-30 ad oggi :
 
 Maggior numero di abbonati : 70.405 (1975, dopo 
						l’acquisto di Beppe Savoldi, nella foto a destra)
 
 Record d’incasso in Coppa: 4.570 milioni (nella finale 
						di Coppa Uefa, Napoli-Stoccarda del 1989 con 81.093 
						spettatori).
 
 Record d’incasso in campionato: 3.132 milioni (nella 
						partita con l'Inter il 15 gennaio 1989).
 
 Record d’incasso al S.Paolo: Italia-Argentina, 
						semifinale dei mondiali 1990: 6.967 milioni ( 3 
						luglio1990).
 
 Maggior affluenza al S.Paolo: 20 ottobre 1979, Napoli 
						Perugia, 89.992 tra paganti e abbonati (a quell’epoca, 
						prima dei lavori per i mondiali del 1990, il S.Paolo 
						poteva contenere anche 90.000 spettatori. Ora la 
						capienza è ridotta)
 
 Giocatore con il maggior numero di presenze nella 
						Nazionale azzurra: De Napoli 49.
 
 Giocatore con il maggior numero di gol in una gara in 
						Europa: Daniel Fonseca (5, in Valencia-Napoli 1-5 del 
						1992-93).
 
 Giocatori con il maggior numero di presenze in Europa: 
						Juliano 36, Ferrara 28, Bruscolotti 26, Careca e 
						Maradona 25, Francini 24, Crippa e De Napoli 23, 
						Corradini 22, Pogliana e Renica 19.
 
 Giocatore con il maggiore numero di gol segnati in un 
						campionato: Schwoch (22 reti nel 1999-2000), Sallustro 
						(22 reti nel 1928-29), Vojak (22 reti nel 1932-33).
 
 Maggior numero di punti in un campionato: 51 (nella 
						stagione del secondo scudetto, 1989-90).
 
 Vittoria più larga: Napoli-Pro Patria 8-1 (1955-56).
 
 Vittoria esterna più larga in campionato: Modena-Napoli 
						0-5 (1929-30), eguagliata ad Udine nel campionato 
						2007-2008, con una doppietta di  Zalayeta,e gol di 
						Lavezzi, Domizzi e Sosa alla sua centesima partita nel 
						Napoli.
 
 Sconfitta esterna più pesante in campionato: 
						Torino-Napoli 11-0 (1927-28)
 
 Sconfitta interna più pesante in campionato: 
						Napoli-Bologna 1-6 (1938-1939).
 
 Maggior numero di vittorie realizzate  in un campionato: 21 
						(1989-1990).
 
 Vittoria più larga ottenuta in Europa: Napoli-Hannover 4-0 
						(1967-68).
 
 Vittoria esterna più larga in Europa: Valencia-Napoli 
						1-5 (1992-93).
 
 Sconfitta più pesante in Europa: Hibernian-Napoli 5-0 
						(1967-68).
 
 Giocatore con il maggior numero di gol in una gara in 
						Europa: Daniel Fonseca (5, in Valencia-Napoli 1-5 del 
						1992-93).
 
 Giocatori con il maggior numero di presenze in Europa: 
						Juliano 36, Ferrara 28, Bruscolotti 26, Careca e 
						Maradona 25, Francini 24, Crippa e De Napoli 23, 
						Corradini 22, Pogliana e Renica 19.
 
 Fino al 2006 il Napoli ha messo a disposizione delle 
						squadre nazionali (Nazionale A, B, Under 23 e Under 21) 
						70 giocatori con 208 presenze.
 
						
						
						
						Stranieri ed oriundi: più brasiliani che argentini     Brasile 
						batte Argentina 25-22. I giocatori carioca detengono il 
						record di tesseramento nel Napoli dal 1926 ad oggi: 
						venticinque giocatori brasiliani acquistati dalla società 
						azzurra, contro i ventidue argentini e i quattordici 
						dell’Uruguay. Napoli si è sempre riconfermata un angolo 
						del Sudamerica, stregando letteralmente i giocatori nati 
						in quella zona così prolifica di campioni. Nettamente staccati 
						nella graduatoria specifica il Paraguay, la Svezia e 
						la Francia con quattro giocatori. Ecco l’elenco completo 
						dei calciatori stranieri ed oriundi tesserati dal Napoli:
						
 
 Innocenti I 
						(Brasile) dal 1926-27 al 1935-36
  Kreutzer (Austria) nel 1926-27
 Minter (Austria) nel 1926-27
 Sallustro I (Paraguay) dal 1926-27 al 1936-37
 Innocenti II (Brasile) dal 1927-28 al 1928-29
 Voyak (Jugoslavia) dal 1929-30 al 1934-35
 Sallustro II (Paraguay) dal 1929-30 al 1935-36
 Capuano (Argentina) nel 1931-32
 Volante (Argentina) nel 1931-32
 Goliardo (Brasile) nel 1933-34
 Ragusa  
						(Brasile) nel 1933-34
 Santillo (Brasile) nel 1933-34
 Stabile 
						(Argentina) nel 1934-35
 Uslenghi (Uruguay) nel 1935-36
 Ferrara Antonio ( Argentina) dal 1935-36 al 
						36-37
 Riccardi  (Uruguay) nel 1937-38
 Faotto 
						(Uruguay) nel 1940-41
 Barrera (Argentina) dal 1940-41 al 1941-42
 Andreolo 
						(Uruguay) dal 1945-46 al 1947-48
 Lustha (Albania) nel 1945-46
 Sansone (Uruguay) nel 1945-46
 Krieziu (Albania) dal 1947-48 al 1951-52
  Candales (Uruguay) nel 1947-48
 La Paz 
						(Uruguay) dal 1947-48 al 1949-50
 Cerilla 
						(Uruguay) dal1947-48 al ai49-50
 Suprina (Jugoslavia) dal 1948-49 al 1950-51
 Vinjei (Ungheria) dal 1951-52 al 1954-55
 Mike (Ungheria) nel 1951-52
 Arce (Paraguay) nel 1951-52
 Pesaola  (Argentina) dal 1952-53 al 1959-60
 Jeppson  (Svezia) dal 1952-53 al 1955-56
 Vinicio (Brasile) dal 1955-56 al 1959-60
 Moro Romualdo (Uruguay) nel 1956-57
 Del Vecchio (Brasile) dal 1958-59 al 1960-61
 Tacchi  (Argentina) dal 1960-61 al 1965-66
 Canè (Brasile) dal 62-63 al 68-69 e dal 72-73 al 
						74-75
 Rosa (Argentina) dal 1962-63 al 1963-64
 Altafini (Brasile) dal 1965-66 al 1971-72
 Sivori  (Argentina) dal 1965-66 al 1968-69
 Nielsen  (Danimarca) nel 1968-69
 Hamrin (Svezia) dal 1969- 70 al 1970-71
 Sormani (Brasile) dal 1970-71 al 1971-72
 Clerici 
						(Brasile) dal 1973-74 al 1974-75
 Krol (Olanda) dal 1980-81 al 1983-84
 Diaz (Argentina) nel 1982-83
 Dirceu  (Brasile) nel 1983-84
 Maradona  (Argentina) dal 1984-85 al 1990-91
 Bertoni  (Argentina) dal 1984-85 al 1985-86
 Careca (Brasile) dal 1987-88 al 1992-93
 Alemao  (Brasile) dal 1988-89 al 1991-92
 Blanc  (Francia) nel 1991-92
 Fonseca (Uruguay) dal 1992-93 al 1993-94
 Thern (Svezia) dal 1992-93 al 1993-94
 Cruz (Brasile) dal 1994-95 al 1996-97
 Rincon (Colombia) nel 1994-95
 Boghossian (Francia) dal 1994-95 al 1996-97
 Ayala (Argentina) dal 1995-96 al 1997-98
 Crasson (Belgio) dal 1996-97 al 1997-98
 Beto  (Brasile) nel 1996-97
 Caio (Brasile) nel 1996-97
 Asanovic  ( Croazia) nel 1997-98
  Stojak (Croazia) nel 1997-98
 Calderon (Argentina) nel 1997-98
 Pedros (Francia) nel 1997-98
 Prunier  (Francia) nel 1997-98
 Nilsen (Norvegia) dal 1998-99 al 1999-2000
 Shalimov (Russia) nel 1998-99
 Flick (Germania) nel 1998-99
 Galletti 
						
						 (Argentina) nel 1999-2000
 Matuzalem  (Brasile) dal 1999-2000 al 2000-20001
 Bordi (Argentina) nel 1999-2000
 Sesa (Svizzera) dal 2000-2001 al 2003-2004
 Paquito (Brasile) nel 2000-2001
 Afolabi (Nigeria) nel 2000-2001
 Quiroga (Argentina) nel 2000-2001
 Pineda (Argentina) nel 2000-20001
 Husain (Argentina) dal 2000-2001 al 2002-2003
 Jankulovsky (Rep. Ceca) dal 2000-01 al 
						2001-02
 Saber (Marocco) dal 2000-2001 al 2002-2003
 Edmundo (Brasile) nel 2000-2001
 Amauri (Brasile) nel 2000-2001
 Vidigal (Angola) dal 2000-2001 al 2003-2004
 Montezine (Brasile) dal 2001-2002 al 2003-2004
  Pavon (Honduras) dal 2001-2002 al 2002-2003
 Lopez D’Asero  (Argentina) nel 2001-2002
 Martinez Gonzalo  (Colombia) nel 2002-2003
 Perovic (Serbia) nel 2003-2004
 Cvitanovic (Croazia) nel 2003-2004
 Corneliusson ( Svezia) nel 2004-2005
 Pià (Brasile) dal 2004-2005
 Renard 
						(Belgio) nel 2004-2005
 Sosa (Argentina) dal 2004-2005
 Toledo (Brasile) nel 2004-2005
 Leandro (Brasile) nel 2004-2005
 Maldonado (Paraguay) dal 2005-2006
 Amodio (Uruguay) dal 2005-2006
 Bogliacino (Uruguay) dal 2005-2006
 Garics 
						(Austria) dal 2006-2007
 Lavezzi 
						(Argentina) dal 2007-2008
 Hamsik 
						(Slovacchia) dal 2007 - 2008
 Gargano 
						(Uruguay) dal 2007-2008
 Zalayeta  
						(Uruguay) dal 2007-2008
 
 
 Nelle foto, cinque brasiliani di successo con la 
						maglia del  Napoli. 
						In alto, Faustinho Canè riceve in contanti l'ingaggio dal 
						presidente Achille Lauro; al centro Vinicio ed Altafini 
						avversari al San Paolo. Vinicio è con la maglia del 
						Vicenza, dopo anni di trionfi e di incomprensioni a 
						Napoli. Louis vincerà in quella stagione la classifica dei cannonieri con 
						la maglia vicentina, con 25 gol. Nella terza foto, Clerici, un altro attaccante che conquistò i tifosi 
						napoletani . Fu ceduto al Bologna nell'operazione 
						Savoldi. Se ne sentì la mancanza. Nell'ultima foto, 
						Alemao contro Baresi in un Napoli-Milan: Alemao fu protagonista 
						nella vittoria di Coppa Uefa e nel secondo scudetto 
						azzurro.
                        
						     
						 I trofei nella bacheca 
						del Napoli
 
  Campionati italiani Serie A: 2 (1986-87 e 
						1989-90)
 Coppa Italia: 3 (1961-62, 1975-76 e 1986-87)
 Supercoppa Italiana: 1 (1989-90)
 Coppa Uefa: 1 (1988-89)
 Coppa delle Alpi: 1 (1965-66)
 Coppa di Lega anglo-italiana : 1 (1976)
 Trofeo Birra Moretti: 1 (2006)
 
 
 Settore giovanile
 
 Campionato Primavera: 1 (1978-79)
 Coppa Italia Primavera: 1 (1996-97)
 Torneo di Viareggio: 1 (1975)
 Campionato Nazionale Beretti: 1 (2004-05 C1-C2)
 Campionati Nazionali Allievi: 4 (1983-84, 
						1987-88, 1989-90, 1996-97)
 Coppa Nazionale Giovanissimi: 1 (2004-2005)
 
 I GIOVANI TALENTI 
						DI RIVELLINO
						- Nella foto sopra, Rosario Rivellino, già 
						validissimo difensore azzurro 
						negli Anni Sessanta, ha vinto, alla guida dei giovani del 
						Napoli, il  Torneo di Viareggio nel 1975. Da 
						allenatore ha conquistato anche la Coppa Italia del 1976. 
						Molti giovani lanciati dal Napoli e poi affermatisi sono 
						stati "scoperti"  o gestiti da Rivellino, quale 
						responsabile tecnico del settore giovanile del Napoli, 
						tra cui Ametrano, Albano, Baiano, Cannavaro  Fabio, 
						Carannante, Caruso Ciro, Casale, Celestini, De Rosa, 
						Ferrante, Marino Raimondo, Muro, Musella, Punziano, 
						Sorrentino, Stanzione e Taglialatela.
 
                         
						
						
						
						Il Napoli in Serie C: 
						un bottino di record
 Il 
						Napoli nel campionato di Serie C 2005-2006 (vinto con 36 
						punti, 6 di vantaggio sulla seconda, il Frosinone) ha 
						collezionato, abbondantemente, quasi tutti i record 
						stagionali a disposizione, un bilancio senza precedenti. 
						Ecco i primati più rappresentativi conquistati dagli 
						azzurri di Reja:
 
 massimo dei punti in casa: 43
  massimo dei punti in trasferta: 25
 migliore sequenza di partite utili: 13
 maggior numero di partite vinte: 19
 maggior numero di partite vinte in trasferta: 6
 minor numero di sconfitte complessive: 4
 minor numero di sconfitte in casa: 0
 minor numero di sconfitte in trasferta: 4
 massimo delle reti segnate: 48
 minimo delle reti subite: 20
 massimo delle reti segnate in casa: 29
 minimo delle reti subite in casa: 5
 miglior quoziente reti: 2,40
 miglior differenza reti: 28
 capocannoniere: Calaiò con 18 gol
 
 Praticamente, il Napoli ha lasciato agli altri solo due primati 
						stagionali; al Gela il massimo delle reti segnate in 
						trasferta, 21 e alla Pistoiese il minimo delle reti 
						incassate in trasferta, 14.
 
 Nella foto Edy Reja, l'allenatore che ha portato il 
						Napoli in Serie B
 
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